Il Cq1 riparte dal teleriscaldamento
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Il Cq1 riparte dal teleriscaldamento | Marino Molinaro | 19 June 2012 |
Altra domanda di costruzione per il Centro di quartiere alle Semine, che si allaccerà al calore fornito da Teris. Dimensioni e corpo unico immutati, tolti i posteggi in superficie. Il progettista ha convocato e ascoltato gli oppositori.
Il pianterreno è stato reso più trasparente: a disposizione spazi per un chiosco con negozietto.
Terzo tentativo per il Cq1 delle Semine. L’architetto Raffaello Molina ha depositato ieri al Dicastero territorio e mobilità di Bellinzona una nuova domanda di costruzione per il Centro di quartiere 1 inserito da diversi anni nel Piano regolatore. Così come concepito, si tratta di un complesso abitativo con 42 appartamenti, tutti da affittare, lungo 116 metri e alto una ventina. Un progetto che sembrava essere destinato a finire nel cassetto per le incomprensioni sorte la scorsa estate fra il progettista e il settore domande di costruzione della Città. Progetto che invece torna ora d’attualità con una sostanziale novità rappresentata dall’allacciamento alla rete di teleriscaldamento che partirà dall’inceneritore di Giubiasco (progetto Teris).
Considerate le opposizioni dei confinanti e le osservazioni presentate dai servizi cantonali, il progetto è stato rivisto in diversi aspetti di contenuto, soprattutto secondo le richieste elencate dall’Ufficio natura e paesaggio. La zona a piano terreno (lo zoccolo) risulta ora più trasparente e caratterizzata da una maggior cura architettonica, dando importanza a spazi pubblici sia coperti, sia cielo aperto, sia chiusi.
Tenendo presente le richieste e le suggestioni dei confinanti, con cui ha avuto modo di colloquiare incontrandoli personalmente a maggio in un ristorante del centro, il progettista ha pure migliorato gli aspetti relativi alla privacy (prevedendo per esempio terrazzi con parapetti pieni verso le abitazioni a nord e a ovest) ed eliminando i posteggi esterni. Così facendo – rileva Raffaello Molina – sono state portate a zero le emissioni di rumore indotto dal traffico e dall’impianto di ventilazione prima previsto nell’autosilo per il sistema di riscaldamento. Probabilmente per i vicini si apre pure l’opportunità, a dipendenza però delle loro necessità e intenzioni, di collegarsi singolarmente al teleriscaldamento. Il progettista ha inoltre tenuto conto del rifacimento dei confini con nuove siepi e recinzioni.
Durante l’incontro ha peraltro sottolineato una sua convinzione, e cioè che l’edificazione del Cq1 è destinata a portare plusvalore alle Semine e quindi alle abitazioni già esistenti. Un incontro da leggere come “precedente di reciproca prospettata collaborazione tre le parti”.
Quanto al carattere delle zona, secondo le norme di applicazione del Piano regolatore sarebbe possibile edificare un Centro di quartiere con volumi maggiori rispetto all’odierno progetto. In tal senso Molina si è detto contrario a sezionare il corpo unico in tre o quattro parti distinte, non da ultimo perchè il vuoto di alcuni metri che verrebbe a crearsi fra i singoli edifici non sarebbe percepito otticamente dai confinanti. A suscitare delle riserve fra essi era infine il rischio di avere meno sole: anche in questo caso il progettista ha presentato una ricostruzione delle “traiettorie” solari da cui emerge un effetto limitato.