Salta il Cq1, con scintille
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Salta il Cq1, con scintille | Marino Molinaro | 24 August 2011 |
L’architetto Molina rinuncia e accusa La Pianificazione, nessuna disparità.
E’ una rinuncia clamorosa quella dell’architetto Raffaello Molina, promotore alle Semine del Centro di quartiere 1, complesso abitativo lungo 116 metri, alto una ventina e comprensivo di 42 appartamenti, commerci e spazi comuni. Una rinuncia non priva di polemiche e accuse che rivolge all’Ufficio pianificazione e catasto della Città, preposto all’analisi delle domande di costruzione. Elaborato in passato dal padre Renzo Molina deceduto nel marzo 2010, il progetto di Cq1 era stato ritirato a fronte delle molte opposizioni dei vicini. Il figlio lo ha quindi ripresentato, con nuova domanda di costruzione, all’inizio di quest’anno, adattandolo e contenendo le altezze. Una decina le opposizioni inoltrate al Municipio durante la primavera, mentre parallelamente l’autorità cantonale ha ordinato l’interramento di tutti i posteggi esterni. “A me va bene che si interri, – spiega Raffaello Molina – ma quando ho chiesto lumi al funzionario della Città incaricato, mi ha risposto che dovrei inoltrare una nuova domanda di costruzione. Un dispendio di tempo, denaro ed energie incredibile! E una disparità di trattamento, visto che ad altri interessati a riprendere e modificare il mio progetto è stato spiegato dal Municipio che sarebbe sufficiente inoltrare una semplice variante della domanda”. Anche per altre costruzioni in corso, sempre a Bellinzona, Molina ravvisa l’esistenza di un atteggiamento “scorretto nei miei confronti”. A questo punto “ho deciso di spostare altrove i miei investimenti, conscio del fatto che fra opzione d’acquisto del terreno alle Semine, progettazione e domanda perderò mezzo milioni di franchi”. Da noi contattata, la responsabile dell’Ufficio pianificazione, Fabiola Nonella, respinge le accuse e assicura che per l’interramento dei posteggi sarebbe sufficiente una variante. Della stessa opinione il capo dicastero pianificazione Filippo Gianoni, il quale evidenzia però che la variante seguirebbe il medesimo iter della domanda, sebbene circoscritto al tema posteggi. “Il cui spostamento da sopra a sottoterra – conclude il municipale – rappresenta comunque una modifica significativa dell’occupazione di superfici eterne”.